Rapporto scuola media 2021

Studenti

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Che cosa sappiamo degli studenti di scuola media?

Abbiamo osservato gli studenti di scuola media in Italia, analizzando i loro risultati scolastici e come questi siano influenzati dai divari sociali, territoriali e di genere, interrogandoci inoltre su come vivono la scuola e sul loro benessere.

Il quadro non è confortante soprattutto per l'insoddisfacente qualità dei loro apprendimenti e la difficoltà a orientarsi nelle scelte future.

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I risultati peggiorano

L'Italia è uno dei paesi dove gli apprendimenti peggiorano di più rispetto a quanto ci si aspetterebbe dai risultati della primaria, scendendo sotto la media OCSE.

Risultati in matematica: confronto internazionale

in quarta primaria (2015) in terza media (2019)
    Gli studenti italiani ottengono un punteggio di 515 punti, superiore alla media OCSEScroll
    In terza media in Italia si registra un netto peggioramento: 497 (-18 punti)Scroll
    L'Italia scende sotto la media OCSE. Anche altri paesi perdono terreno, ma pochi stanno peggio di noiScroll
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    I divari pesano di più

    La scuola media non riesce a ridurre e spesso accentua disuguaglianze sociali, divari territoriali e di genere, differenze di origine già evidenti nei risultati della scuola primaria.

    Divari di apprendimento in matematica per...

    genere area geografica titolo di studio dei genitori origine
      A differenza delle altre materie, in matematica le femmine vanno peggio dei maschi, alle medie come alle primarieScroll
      Nel passaggio dalla primaria alla media, i risultati in matematica peggiorano soprattutto al Sud e nelle IsoleScroll
      Il divario cresce soprattutto per i figli di genitori con licenza elementare o mediaScroll
      I risultati in matematica peggiorano per gli stranieri di prima e seconda generazioneScroll
      03

      Gli studenti non stanno bene a scuola

      Non è solo un problema di apprendimenti, ma anche di come vivono la scuola, come percepiscono il loro benessere e il loro impegno.

      Giudizio sulla scuola media

      a 11 anni a 13 anni
      "Mi piace molto"
        Non più del 30% delle ragazze e non più del 25% dei ragazzi di prima media danno un giudizio molto positivoScroll
        Dalla prima alla terza media il pieno gradimento si riduce ulteriormente, non superando il 10%Scroll

        Giudizio sul benessere scolastico e l'impegno

        a 11 anni a 13 anni
        'mi sento stressato dal carico di lavoro'
          In prima media 4 studenti su 10 si sentono stressati dal carico di lavoroScroll
          In terza media lo stress per il carico da lavoro cresce. Per tutti, per le ragazze di piùScroll
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          Non hanno idee chiare sul futuro e rischiano scelte poco consapevoli

          Senza un orientamento efficace, la scelta dell'indirizzo di studio successivo può avvenire non sempre in modo consapevole. Lo suggerisce una ricerca della Fondazione Agnelli sugli esiti scolastici degli studenti di scuola media che avevano ricevuto un consiglio orientativo basato sul test cognitivo-attitudinale Arianna.

          Probabilità di bocciatura al primo anno di scuole superiori per chi...

          ha seguito il consiglio non ha seguito il consiglio
            Gli studenti che seguono il consiglio del test di orientamento rischiano meno di essere bocciati alle superioriScroll
            Il 44% degli studenti non segue il consiglio orientativo. Per loro la probabilità di bocciatura al primo anno di superiori è quasi doppia rispetto a chi lo segueScroll
            Licei classici e scientifici
            La probabilità di bocciatura è del 5% per chi segue il consiglio e quasi del 13% per chi non lo segue, cioè due volte e mezzo più altaScroll
            Licei scienze sociali, linguistici, artistici e musicali
            La probabilità di bocciatura è del 9% per chi segue il consiglio e quasi del 20% per chi non lo segue, cioè due volte superioreScroll
            Istituti tecnici
            La probabilità di bocciatura è di oltre il 13,5% per chi segue il consiglio e quasi del 23% per chi non lo segue, cioè una volta e mezza più grandeScroll
            Professionali
            Per coloro che scelgono gli Istituti Professionali non c'è sostanziale differenza tra chi segue il consiglio e chi non lo faScroll
            1 studente
            su 4

            non ha le idee chiare su che cosa fare dopo la scuola media

            Le differenze sociali contano: i figli di genitori con titolo di studio più basso sono più indecisi dei figli dei laureati

            L'origine delle famiglie non influisce: gli stranieri di seconda generazione sono indecisi come gli italiani

            Le differenze di genere non pesano sulla scelta: maschi e femmine sono ugualmente indecisi

            Focus Neuroscienze

            Come cambia la mente degli adolescenti

            Negli ultimi 15 anni le neuroscienze ci hanno aiutato a capire meglio come il cervello degli adolescenti si sviluppa e come evolvono le loro capacità cognitive, emotive e relazionali. Tenere conto di queste scoperte è importante per migliorare la qualità dell'insegnamento.

            A partire dalla preadolescenza (11 anni) e per tutta l'adolescenza, il cervello va incontro a una profonda ristrutturazione, soprattutto grazie a due fenomeni: pruning (potatura) e mielinizzazione.
            Il pruning riduce le sinapsi (connessioni cerebrali) create durante l'infanzia, rendendo l'intera rete più efficiente e ordinata. La mielinizzazione e l'aumento della materia bianca rendono più rapide le connessioni che restano.
            Durante questa rivoluzione, che spiega molto della turbolenza adolescenziale, il cervello diventa più adattabile e malleabile (plasticità). Ma è anche più fragile e vulnerabile.
            L'evoluzione cerebrale in preadolescenza e adolescenza è un'enorme 'finestra di possibilità' sul piano educativo. Seppure 'instabile', offre opportunità sulle quali far leva: passione, curiosità, voglia di esplorare e desiderio di cooperare con i pari.
            In particolare (1) la nuova capacità di pensiero formale, prima assente, permette creatività e innovazione; (2) crescono emotività, vitalità, ricerca e capacità di socializzazione; (3) ricerca di novità e gratificazioni si accompagnano a una forte inclinazione al rischio.
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